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Nel 2007 Daniele Chiappa affidò alla penna il racconto di oltre 20 anni di esperienze di soccorso alpino sulle nostre montagne. Oggi alcuni di quei testi diventano territorio di sperimentazione per un modo diverso, lontano e insieme vicinissimo, di raccontare: in scena uno scrittore, i potenti Oni, i soccorritori, i grandi tamburi. Il suono dei tamburi è “la forza della montagna che si è espressa, insegnando che mai e poi mai, né la 

Grigna, né il Civetta, né la Segantini, né le altre montagne in quota si adegueranno mai alla scarsa considerazione di chi le vuol salire a proprio modo senza cautela e senza rispetto!”(D.Chiappa) I testi e le esperienze del Daniele Chiappa sono riscritti in scena, e diventano l’occasione per riflettere sulla montagna come luogo della natura che è sia raccontato nei miti sia ricostruito nelle pratiche da ogni cultura.

Partendo dalla montagna antropizzata dell’alpinismo e del soccorso alpino si giunge alla montagna sacra e portentosa dei miti Giapponesi. Quell’aspetto della montagna che forse è, anche inconsciamente, cercato da tanti alpinisti per cui “arrampicare vuol dire muoversi nello spazio aperto, essere liberi di osare qualcosa al di fuori delle regole, sperimentare, raggiungere una conoscenza più profonda della natura umana” (R. Messner).

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